Hai bisogno di liquidità e non sai molto riguardo la Cessione del Quinto?
Può essere la soluzione che fa per te!
La Cessione del Quinto dello stipendio o della pensione è infatti uno dei metodi migliori per ottenere la liquidità di cui hai bisogno.
Ma di cosa si tratta?
Di una tipologia di prestito personale da estinguersi attraverso la cessione di quote dello stipendio o della pensione pari a un quinto dell’ammontare dello stesso.
Sei pronto a saperne di più?
In questo articolo si parla di:
Questa forma di prestito venne introdotta nel secondo dopoguerra, con il DPR numero 180 del 5 gennaio 1950.
Ha caratteristiche ben precise, evidenti già a partire dal nome stesso del finanziamento.
L’espressione Cessione del Quinto dello stipendio, infatti, deriva dalla regola che l’importo massimo delle rate di rimborso non deve superare un quinto del valore (il 20%) dello stipendio o dell’assegno pensionistico al netto delle ritenute.
Inoltre, il finanziamento non può durare più di 120 mesi (10 anni).
La sua durata minima, invece, generalmente non è inferiore ai 24 mesi (2 anni).
In ogni caso, il termine del prestito non può oltrepassare la fine del rapporto lavorativo.
L’unica eccezione sono i dipendenti pubblici, in quanto possono scegliere di traslare il debito sulla pensione.
Anche i pensionati hanno il diritto di accedere al finanziamento, a patto che non abbiano superato gli 85 anni d’età.
Alcuni istituti di credito hanno alzato il limite a 90 o a 95 anni, chiedendo come ulteriore garanzia il fondo previdenziale INPDAP.
Le banche che erogano il prestito fanno ricorso a diversi istituti a garanzia della restituzione del denaro erogato.
Uno di questi è la polizza rischio vita, obbligatoria per legge e destinata a tutelare la banca evitando che questa, in caso di morte del cliente, sia costretta a rifarsi sugli eredi di quest’ultimo.
Nel caso della polizza rischio impiego, invece, l’assicurazione interviene nei soli limiti del TFR maturato fino a quel momento.
Questa somma, accantonata in un apposito fondo dall’azienda presso la quale il cliente presta servizio, resta indisponibile finché il finanziamento è attivo.
Una delle caratteristiche più interessanti della Cessione del Quinto sta nel mancato obbligo di dover indicare la finalità del denaro richiesto.
Ciascun richiedente è libero di utilizzare il denaro ottenuto nella maniera che preferisce, che si tratti di:
La Cessione del Quinto è un prestito elastico e adatto a tutti, che rispetto alle altre forme di finanziamento, garantisce un buon numero di vantaggi:
Nel paragrafo precedente abbiamo definito meglio le caratteristiche principali della Cessione del Quinto, ma quali sono le differenze con un prestito classico?
Si tratta di soluzioni piuttosto diverse tra loro, ma entrambe utili a soddisfare un bisogno urgente di liquidità.
Consentono, infatti, di avere accesso ad una somma di denaro rimborsabile attraverso la trattenuta di rate mensili a tasso fisso.
Tuttavia, le due soluzioni sono diverse, sia dal punto di vista dei soggetti che hanno la possibilità di richiederli, che in termini di importo finanziabile.
A priori, non è possibile stabilire quale sia la forma di finanziamento più conveniente.
La soluzione migliore è quella che meglio si adatta alle esigenze del singolo caso.
Spetterà al cliente e al mediatore creditizio stabilire, in base alla situazione economica del richiedente e ai suoi bisogni, la soluzione più conveniente.
La prima differenza tra Cessione del Quinto e prestito classico riguarda i cittadini ai quali sono rivolti.
Il secondo tipo di finanziamento può essere richiesto da qualsiasi soggetto in grado di produrre reddito (compresi i lavoratori autonomi).
La Cessione del Quinto invece è un prestito riservato esclusivamente a:
Inoltre la Cessione del Quinto viene accordata anche in caso di disguidi bancari, protesti e pignoramenti.
A differenza del prestito personale, che viene concesso con difficoltà a questa categoria, perché la garanzia dell’estinzione del debito è data dal:
A tutelare le banche erogatrici interviene anche un’ulteriore garanzia: la polizza assicurativa rischio vita/impiego.
Inoltre, i soggetti anziani difficilmente possono accedere ad un prestito personale (la legge pone il limite a 70 anni).
Nella Cessione del Quinto invece i limiti d’età sono più elevati.
Infatti il prestito va rimborsato entro l’85esimo anno d’età, sebbene alcune banche abbiano deciso di alzare il limite fino a 90 anni.
Le cifre ottenibili mediante tali forme di finanziamento sono molto variabili.
A fare la differenza è ancora una volta il singolo caso.
Generalmente, la Cessione del Quinto dà diritto a importi più sostanziosi rispetto al prestito comune: quest’ultimo difficilmente può superare i 30 mila euro, salvo che in presenza di garanzie accessorie o fideiussioni varie.
L’ammontare del prestito concesso tramite Cessione del Quinto, invece, varia in base:
Chi sceglie la Cessione del Quinto può dilazionare le rate in 10 anni. La legge dice che il periodo di rimborso può variare da 24 a 120 mesi (a seconda dell’ammontare dello stipendio e della somma erogata).
Il prestito personale, invece, in genere va rimborsato in un periodo massimo pari a 84 mesi, ovvero 7 anni.
In caso di Cessione del Quinto, la rata da pagare viene prelevata ogni mese direttamente dalla busta paga, in maniera del tutto automatica.
Quindi il soggetto richiedente non è tenuto ad effettuare ogni volta il bonifico, rischiando eventuali ritardi, more o segnalazioni.
Infine, è bene ricordare che la Cessione del Quinto dispone un limite a tutela del debitore.
Le rate mensili, infatti, non possono oltrepassare la soglia minima di sopravvivenza prevista per legge e stabilita nella cifra di 502 euro, anche qualora il finanziamento dovesse coesistere con un pignoramento stabilito in precedenza.
Questa regola permette alla legge di tutelare il cliente, che per mancanza di lucidità o di una necessità impellente di denaro, potrebbe scegliere un metodo di rimborso in grado di penalizzarlo oltremodo nel lungo periodo, esponendolo a rischi da non sottovalutare.
La Cessione del Quinto offre notevoli tutele al consumatore anche dal punto di vista della privacy.
Il datore di lavoro che trattiene la somma di rimborso non può diffondere alcun dato relativo al dipendente che ha avuto accesso al prestito.
In tal modo, il soggetto richiedente è tutelato da eventuali mancanze di discrezione.
La Cessione del Quinto è regolata da uno statuto che non lascia spazio a dubbi, eccezioni o interpretazioni.
Si tratta, infatti, di una tipologia di finanziamento riservata esclusivamente a:
Sei un lavoratore dipendente o un pensionato?
Perfetto, se l’azienda per cui presti servizio rientra nella seguente lista di amministrazioni potrai richiedere la Cessione del Quinto:
Tuttavia, c’è possibilità di poter accedere al finanziamento anche lavorando presso un’azienda con ragione sociale SNC o SAS.
Però, purtroppo, è se minima e soggetta ad ulteriori verifiche da parte dell’ente che eroga il credito e della compagnia assicurativa.
In questo caso, il richiedente deve:
La caratteristica principale della Cessione del Quinto sta nel fatto che si tratta di una tipologia di prestito al consumo non finalizzato.
Questo vuol dire che non richiede alcuna indicazione circa i motivi della richiesta e le finalità del prestito stesso.
Inoltre, come abbiamo visto in precedenza, la rata mensile di rimborso non può superare un quinto del valore dello stipendio mensile o della pensione netti.
Ma quali sono i documenti necessari per richiedere la Cessione del Quinto?
Oltre ad includere tutte le voci fisse relative alla retribuzione, contengono eventuali impegni finanziari del cliente o pignoramenti che gravano sulla pensione o sulla retribuzione.
Tali informazioni sono molto importanti, poiché la norma della Cessione del Quinto impone precisi limiti alla coesistenza tra pignoramenti e impegni finanziari;
Se vuoi richiedere un finanziamento, in generale, devi conoscere le garanzie stabilite da istituti di credito e da altri pomotori finanziari.
Attraverso le garanzie, infatti, è possibile capire bene se questa tipologia di prestito possa davvero soddisfare le proprie necessità ed esigenze.
Magari anche con l’aiuto di un consulente creditizio messo a disposizione dalla banca.
Partiamo subito da un fattore di grande importanza.
La Cessione del quinto è il prestito ideale per tutti coloro che hanno difficoltà a presentare determinate garanzie patrimoniali.
Infatti, questo genere di finanziamento non prevede alcuna necessità di assicurare la solvibilità mediante l’impegno di immobili o beni di valore, in quanto fa affidamento su altri tipi di garanzie.
Quali? È presto detto.
La normativa che regola la Cessione del Quinto ha stabilito che le garanzie richieste debbano essere soddisfatte in maniera semplice, poiché rappresentano al contempo le condizioni fondamentali per essere candidabili al finanziamento stesso e per sottoscrivere il relativo contratto.
In sostanza, le garanzie richieste includono:
Ottenere il trattamento di fine rapporto come garanzia ulteriore è per i finanziatori una tutela non indifferente, al punto tale che la maggior parte delle banche non concedono la Cessione del Quinto ai dipendenti il cui TFR è stato destinato ad un fondo di previdenza complementare non escutibile.
Oltre alle garanzie richieste al cliente al momento della discussione dell’accordo, l’istituto di credito e la compagnia assicurativa interpellate sono solite ricercarne anche nell’azienda presso cui il richiedente presta servizio.
Nel caso dei dipendenti privati, infatti, è molto importante che l’azienda di appartenenza dimostri una buona solidità finanziaria.
Una valutazione molto importante riguarda la cosiddetta solvibilità aziendale.
Questo parametro non guarda soltanto al numero di dipendenti assunti e alla ragione sociale dell’azienda.
Dipende soprattutto dal giudizio espresso dalla compagnia assicurativa invitata ad analizzare la richiesta di finanziamento.
Le assicurazioni valutano le aziende con un coefficiente di rischio compreso tra 0 e 6.
Tale valutazione è il risultato dell’analisi di alcuni fattori specifici, quali la quotazione di mercato (eventuale), il bilancio aziendale e la stabilità contrattuale dei dipendenti.
Nella decisione finale intervengono anche elementi secondari come il periodo storico, le dinamiche in atto e la situazione economica generale.
La Cessione del Quinto presenta costi fissi e variabili, questi ultimi stabiliti dall’istituto di credito cui si sceglie di rivolgersi.
Ecco di seguito un riassunto delle spese che intervengono quando si decide di accedere ad un finanziamento tramite Cessione del Quinto:
Estinguere un prestito prima della sua naturale scadenza è possibile, a patto che si versi quanto dovuto e venga saldata la penale di estinzione anticipata, fissata al momento della firma del contratto.
Se ti stai chiedendo qual è il motivo dell’esistenza di questa penale, devi sapere che si tratta di una misura utile a risarcire l’istituto di credito (o la società finanziaria) dai mancati introiti derivanti dagli interessi fissati sulle rate non ancora pagate.
Per questo ed altri motivi, non sempre estinguere in anticipo un debito risulta vantaggioso.
Come per i mutui, infatti, è il fattore temporale a fare la differenza.
La penale, qualora prevista dal contratto, non può superare l’1% dell’importo residuo.
Inoltre, se deciderai di estinguere un prestito ottenuto attraverso Cessione del Quinto prima della sua scadenza naturale, perderai l’imposta di bollo e le spese di istruttoria.
Al contrario, possono essere recuperate, almeno in parte, le commissioni bancarie, qualora ciò sia previsto dal contratto.
Per quanto riguarda l’assicurazione rischio vita/impiego, invece, questa viene pagata interamente all’inizio del finanziamento: la legge, tuttavia, dispone che al momento dell’estinzione del contratto debba essere rimborsata al richiedente la cifra corrispondente al premio non goduto.
In alcuni casi, la richiesta di rimborso dovrà essere avanzata in maniera esplicita, seguendo un iter ben preciso, che prevede la formulazione e l’invio di una domanda alla banca e, in caso si renda necessario, di un ricorso all’arbitrato bancario finanziario.
Dopo aver estinto un debito contratto in precedenza, la legge dispone la possibilità di ottenere il rinnovo del prestito mediante Cessione del Quinto, ma soltanto a precise condizioni.
I casi previsti sono due: possono farlo coloro che hanno sottoscritto un contratto di Cessione del Quinto di durata non superiore a cinque anni (in questo caso il nuovo prestito dovrà avere una durata pari a dieci anni) e coloro che, nel caso abbiano sottoscritto un finanziamento di durata superiore a cinque anni, abbiano già provveduto a pagare almeno i due quinti del piano di ammortamento.
Il rinnovo del prestito, pertanto, impone l’estinzione anticipata del vecchio contratto e la ridiscussione dei termini del nuovo accordo.
Può essere utile estinguere un vecchio accordo in favore di uno nuovo nel caso i tassi di interesse fissi siano più bassi che in passato.
Naturalmente, per avere la certezza di aver preso la decisione corretta e più conveniente, sarà opportuno chiedere consiglio ad un mediatore creditizio con buona esperienza, in grado di indicare la soluzione migliore al cliente, anche in relazione all’eventuale penale e ai costi di un nuovo piano.
Esiste una tipologia di prestito personale simile alla Cessione del Quinto.
Si tratta del prestito con delega, detto anche doppio quinto, una forma di finanziamento che consente, a coloro che sono già titolari di un contratto di Cessione del Quinto, di incrementare la rata di restituzione di un ulteriore quinto.
Cosa vuol dire? In poche parole, la rata di Cessione del Quinto, fissata dalla legge al 20% dell’importo netto dello stipendio o della pensione percepiti, può raggiungere il 40%.
Questo tipo di finanziamento può essere richiesto anche da coloro che in passato hanno subito pignoramenti e protesti o hanno beneficiato di altri prestiti personali (anche in corso).
Esattamente come avviene per la Cessione del Quinto, il doppio quinto prevede una rata costante per tutta la durata del finanziamento.
Ciò avviene perché il prestito con delega offre la possibilità a chi vanta un credito di cederlo a terzi, a titolo gratuito o oneroso, anche senza il consenso del debitore.
Questo finanziamento è dedicato esclusivamente ai lavoratori dipendenti muniti di un contratto a tempo indeterminato.
Come avviene per la Cessione del Quinto, chi ha un prestito con delega in corso può decidere di rinnovarlo in anticipo.
In tal caso, la legge dispone che vengano prima recuperati gli interessi non maturati e poi si proceda con la ridiscussione dell’accordo.
La banca provvederà a fornire il conto di estinzione anticipata del finanziamento in corso e a liquidare la controparte attraverso un bonifico o un assegno.
Il doppio quinto garantisce alcuni vantaggi: innanzitutto, consente di richiedere una somma aggiuntiva pur avendo già richiesto un prestito attraverso Cessione del Quinto.
Permette, quindi, di ottenere una maggiore liquidità rispetto ad altre forme di prestito.
Inoltre, la delega del pagamento può essere erogata presso gli sportelli bancari mediante assegno o bonifico e può coesistere con ulteriori trattenute sullo stipendio, a patto che la somma complessiva di tutte le trattenute non superi il 50% dello stipendio netto del cliente.
Infine, sempre come avviene per la Cessione del Quinto, questa forma di finanziamento può essere rinegoziata in anticipo, recuperando gli interessi non maturati.
La rinegoziazione della Cessione del Quinto è una formula capace di garantire alcuni vantaggi a chi la richiede.
Per questo motivo, si tratta di una soluzione sempre più praticata, soprattutto da chi necessita di nuova liquidità.
Ma in pratica, cosa vuol dire?
Semplicemente, il rinnovo consiste nel rinegoziare i termini del contratto del prestito in corso, estinguendolo a favore di un nuovo finanziamento, in modo da poter disporre di una nuova somma di denaro utilizzabile per qualsivoglia motivo.
Ma è sempre possibile richiedere il rinnovo o si rendono necessarie alcune condizioni particolari?
Come accennato in precedenza, è possibile rinnovare la Cessione del Quinto qualora siano trascorsi almeno due quinti del periodo complessivo durante il quale deve avvenire il rimborso (ad esempio, se hai firmato un contratto di 120 rate, devi averne saldate almeno 48).
Nel caso in cui la durata del finanziamento sia inferiore a cinque anni, invece, è possibile richiedere il rinnovo in qualsiasi momento.
Tuttavia, il nuovo prestito non potrà avere una durata inferiore a dieci anni.
Ma rinnovare la Cessione del Quinto conviene davvero?
Questa eventualità è da valutare molto attentamente, affidandosi ai consigli di un mediatore esperto.
La convenienza economica nel rinnovo della Cessione del Quinto sta nella possibilità di approfittare di un deciso ribasso degli interessi fissi sulle rate.
Tuttavia, non tutti i costi legati al vecchio finanziamento rientrano nel conteggio estintivo e, oltre a questi, interviene anche la penale di estinzione anticipata (pari all’1% del totale da restituire), richiesta dalla maggior parte degli istituti di credito allo scopo di compensare la perdita degli interessi sulle rate.
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