
Prestiti per pensionati – Guida Aggiornata 2020
Sei un pensionato, hai sentito parlare della finanziamenti con convenzione INPS e desideri conoscerne i dettagli?
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In questa guida completa, aggiornata con le ultime novità per il 2020, ti spiegheremo tutto quello che c’è da sapere sulla cessione del quinto e come fare per ottenerlo.
Sei pronto? Siediti comodo e partiamo!
Cessione del Quinto INPS: cos’è
Come puoi leggere direttamente sul sito INPS, la Cessione del Quinto per pensionati è un prestito che puoi ottenere direttamente da una banca o intermediario finanziario.
La stessa INPS poi provvederà a trattenere dall’assegno mensile della tua pensione la rata per il rimborso del prestito.
Come suggerito dal nome con cui questa forma di prestito viene indicata, le rate non possono superare la quinta parte della tua pensione.
Pertanto, l’importo massimo che verrà restituito mensilmente alla banca o all’intermediario sarà pari al 20% dell’ammontare complessivo della pensione.
Come detto ciò non richiederà nessun particolare impegno da parte tua, in quanto la gestione economica verrà fatta direttamente dall’INPS, con la certezza di totale trasparenza e sicurezza.
Chi può richiedere la Cessione del Quinto INPS?
Per richiedere la cessione del quinto INPS è necessario rispettare determinati requisiti.
Il più importante è quello dell’età anagrafica.
Infatti tale forma di finanziamento è riservata a pensionati che non abbiano superato i 79 anni di età al momento della richiesta del finanziamento (85 al termine).
Ma tutti i pensionati possono richiedere la cessione del quinto INPS?
In realtà no.
Sono infatti esclusi:
- pensioni e assegni sociali;
- invalidità civili;
- gli assegni mensili per l’assistenza ai pensionati per inabilità;
- assegni di sostegno al reddito ( VOCRED, VOCOOP, VOESO);
- assegni al nucleo familiare;
- pensioni con contitolarità per la quota parte non di pertinenza del soggetto richiedente la cessione;
- prestazioni di esodo ex art. 4, commi da 1 a 7 – ter, della Legge n. 92/2012.
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Come richiedere la Cessione del Quinto INPS
Come riportato più dettagliatamente in questo articolo, il finanziamento prevede determinate condizioni.
Per prima cosa, se rispetti i requisiti sopra elencati, dovrai richiedere la cosiddetta “comunicazione di cedibilità della pensione”.
Di cosa si tratta?
Di un documento in cui sarà indicato l’importo massimo della rata del tuo prestito.
Questo documento dovrai richiederlo direttamente presso qualsiasi sede INPS e consegnarlo alla banca o finanziaria alla quale ti rivolgerai per la tua cessione del quinto.
L’alternativa è rivolgerti direttamente a un istituto di credito convenzionato con l’INPS stessa (qui l’elenco).
In questo caso tale documento verrà elaborato ed inviato all’INPS direttamente dalla banca.
Inoltre i tassi di interesse, per via della convenzione, saranno per te decisamente più vantaggiosi.
Devi sapere che la cessione del quinto INPS può essere sottoscritta per un periodo massimo di dieci anni.
Necessita inoltre della stipula di un’assicurazione, che funga da garanzia per il prestito, in modo da evitare che in caso di morte del richiedente possano sussistere rivalse sugli eredi dello stesso.
Tutela del pensionato nella cessione del quinto INPS
A tua tutela l’INPS ha previsto una serie di garanzie:
- innanzitutto l’istituto di credito erogante deve rispettare determinati requisiti di solidità per poter effettuare la cessione del quinto sulla tua pensione;
- inoltre il tasso applicato deve essere inferiore al “tasso soglia” anti-usura per gli Enti finanziari accreditati oppure al tasso convenzionale stabilito per la propria fascia di età;
- la rata ovviamente, da contratto, non può superare il 20% dell’importo della tua pensione;
- infine ti devono essere indicate chiaramente sul contratto tutte le spese a cui andrai incontro.
Qui di seguito ti riportiamo i tassi soglia anti-usura per le varie categorie di operazioni, validi dal 1 gennaio al 31 marzo 2020 (fonte: miolegale.it).
Categorie di operazioni | Classi di importo | Tassi medi (base annua) | Tassi soglia (base annua) |
---|---|---|---|
Aperture di credito in conto corrente | fino a € 5.000 | 10,78 | 17,4750 |
Aperture di credito in conto corrente | oltre € 5.000 | 8,47 | 14,5875 |
Scoperti senza affidamento | fino a € 1.500 | 15,69 | 23,6125 |
Scoperti senza affidamento | oltre € 1.500 | 15,56 | 23,4500 |
Anticipi e sconti commerciali | fino a € 50.000 | 7,12 | 12,9000 |
Anticipi e sconti commerciali | Anticipi e sconti commerciali | 5,05 | 10,3125 |
Anticipi e sconti commerciali | oltre € 200.000 | 3,11 | 7,8875 |
Credito personale | 10,01 | 16,5125 | |
Credito finalizzato | 9,16 | 15,4500 | |
Factoring | fino a € 50.000 | 4,96 | 10,2000 |
Factoring | oltre € 50.000 | 2,63 | 7,2875 |
Leasing immobiliare | a tasso fisso | 3,98 | 8,6250 |
Leasing immobiliare | a tasso variabile | 3,11 | 7,8875 |
Leasing autoveicoli e aeronavali | fino a € 25.000 | 7,36 | 13,2000 |
Leasing autoveicoli e aeronavali | oltre € 25.000 | 6,43 | 12,0375 |
Leasing strumentale | fino a € 25.000 | 7,80 | 13,7500 |
Leasing strumentale | oltre € 25.000 | 4,60 | 9,7500 |
Mutui con garanzia ipotecaria | a tasso fisso | 2,54 | 7,1750 |
Mutui con garanzia ipotecaria | a tasso variabile | 2,27 | 6,8375 |
Cessione quinto stipendio | fino a € 15.000 | 11,65 | 18,5625 |
Cessione quinto stipendio | oltre € 15.000 | 8,43 | 14,5375 |
Credito revolving | 16,12 | 24,1200 | |
Finanziamenti rateali con carte di credito | 12,11 | 19,1375 | |
Altri finanziamenti | 9,07 | 15,3375 |
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Le spese previste sulla cessione del quinto INPS
Le spese che gravano sulla cessione del quinto sono di vario tipo.
E’ sempre bene porre molta attenzione ai vari costi che questo tipo di finanziamento comporta, per evitare brutte sorprese.
Comunque non preoccuparti: tutte le spese devono essere elencate e specificate in modo chiaro dall’istituto erogante prima della sottoscrizione del contratto.
Spese di istruttoria
Le prime spese da considerare sono quelle di istruttoria.
Esse compendono:
- spese di apertura pratica;
- commissioni bancarie.
Rappresentano i costi che l’istituto bancario ti addebita per gestire ed aprire la tua pratica.
Normalmente vengono dedotti dall’importo che ti verrà erogato, che sarà già quindi al netto di tali spese.
Ad esempio, in una cessione del quinto di 40.000 euro, con spese di istruttoria di 500 euro, ti verranno erogati 39.500 euro.
Spese assicurative
Un altro costo che dovrai sostenere è rappresentato dalla stipula di un’assicurazione sulla vita.
L’ importo del premio è molto variabile ed è legato principalmente alla tua età e condizioni di salute.
Ad esempio una donna pagherà meno, a parità di altre condizioni, rispetto ad un uomo, in quanto ha un’aspettativa di vita maggiore.
Qui sotto puoi trovare alcuni esempi di premi su una polizza caso-morte (fonte: lamiapartitaiva.it)
Assicurato | Indennizzo liquidato in caso di morte | Premio annuo da pagare |
---|---|---|
Uomo 38 anni fumatore | 100.000 euro | 153 euro |
Uomo 38 anni non fumatore | 100.000 euro | 132 euro |
Donna 38 anni fumatrice | 100.000 euro | 89 euro |
Donna 38 anni non fumatrice | 100.000 euro | 78 euro |
TAN E TAEG
Oltre alle spese sopra elencate, due elementi molto importanti che dovrai considerare sono il TAN (tasso di interesse annuo nominale) ed il TAEG (tasso annuo effettivo globale) sulla tua cessione del quinto.
Che differenza c’è tra il TAN ed il TAEG?
In questo breve video potrai capire la differenza tra i due.
Calcolo delle rate per la cessione del quinto INPS – Esempi
Ti stai chiedendo come calcolare le rate della cessione del quinto o quanto è la quota massima cedibile della tua pensione?
Non preoccuparti, in questa sezione ti forniremo tutte le informazioni e qualche esempio pratico!
Innanzitutto è importante ricordare come, non potendo cedere più di un quinto della tua pensione, la rata varierà a seconda dell’ammontare della somma corrisposta dall’INPS.
Inoltre devi sapere che quota massima cedibile include le trattenute previdenziali e fiscali.
Sappi anche che coloro che hanno diritto a più pensioni dovranno calcolare la rata sommando tutti gli importi percepiti.
Ultimo elemento fondamentale da considerare è la tua età, importante per verificare la compatibilità del richiedente con la Cessione del Quinto e determinare il numero massimo delle rate.
Ecco qui di seguito alcuni esempi pratici, per aiutarti a comprendere meglio, presi direttamente dal sito dell’INPS.
Esempio 1.
pensione lorda | 569,50 euro |
ritenute fiscali | 0 |
pensione netta | 569,50 euro |
pensione minima | 502,39 |
quota cedibile | 94,11 |
Con salvaguardia della pensione minima (€ 502,39 per l’anno 2015), inferiore in questo caso all’importo del quinto = 119,30
Esempio 2.
pensione lorda | 1.200 euro |
ritenute fiscali | 300 euro |
pensione netta | 900 euro |
1/5 del netto | 180 euro |
quota cedibile | 180 euro |
Con salvaguardia della pensione minima (502,39 per l’anno 2015).
Ma che cos’è la salvaguardia della pensione minima?
La pensione minima è quell’importo che lo Stato considera appunto come “minimo” per poter far fronte alle esigenze quotidiane.
Il trattamento minimo per l’anno 2020 è fissato in 513,01 euro.
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I documenti necessari alla cessione del quinto INPS
Per richiedere la tua cessione del quinto avrai bisogno di una serie di documenti:
- l’ultimo cedolino della pensione;
- il modello Cud;
- una carta d’identità in corso di validità ed il codice fiscale;
- il modello Obis M;
- l’attestazione di quota massima cedibile.
Mentre i primi sono documenti che sicuramente non hai problemi a reperire, vediamo invece insieme cosa sono gli ultimi due e come fare ad averli.
Il modello OBIS M
Che cos’è il modello OBIS M?
Il modello Obis M è un documento che ti viene rilasciato annualmente dall’INPS.
In esso potrai trovare le informazioni più importanti che riguardano la tua pensione:
- importo lordo e netto della pensione;
- importi lordi della rata di gennaio e dell’eventuale tredicesima;
- trattenute fiscali;
- detrazioni di imposta a cui si ha diritto;
- quote associative dovute;
- contributo di solidarietà;
- eventuali arretrati della pensione.
Per richiedere il modello OBIS M puoi procedere in due modi:
- accedere alla tua area riservata sul sito INPS;
- rivolgerti ad un patronato.
L’attestazione di quota massima cedibile
Come ti abbiamo spiegato nelle righe precedenti, l’attestazione di quota massima cedibile è un documento che indica l’importo massimo della rata che può essere prelevato dalla tua pensione per la cessione del quinto.
Per richiedere questo documento potrai procedere in due modi:
- rivolgerti direttamente al tuo ente previdenziale;
- rivolgerti ad un intermediario finanziario convenzionato con l’INPS. In questo secondo caso sarà direttamente l’intermediario a richiedere il documento per te.
Accedere alla tua area personale INPS
Come ultima cosa ci sembra opportuno illustrarti come poter accedere alla tua area riservata INPS.
Questo ti consentirà, infatti, oltre a poter richiedere direttamente online alcuni documenti, avere accesso a tutta un’altra serie di servizi.
C’è però da dire che, mentre l’ottenimento delle credenziali a scopo “consultativo” è relativamente semplice, poter effettuare anche delle disposizioni richiede di cambiare il tuo PIN in “esecutivo”, procedura leggermente più complessa.
Ma siamo qui per aiutarti e spiegarti come fare!
Innanzitutto, devi sapere che per poter accedere all’area riservata INPS puoi seguire due strade:
- utilizzare il codice PIN rilasciato dall’INPS stessa;
- utilizzare un’identità SPID di livello 2 o superiore.
Vediamo nel dettaglio insieme le due opzioni.
Accesso tramite PIN INPS
Per prima cosa devi accedere alla pagina di richiesta PIN del sito INPS.

Clicca su “Richiesta PIN”.
Dopo aver inserito il tuo codice fiscale e una serie di altri dati (residenza, numero di telefono, etc), potrai ottenere il tuo PIN.
Il PIN iniziale sarà composto da 16 caratteri. I primi 8 ti saranno inviati via SMS, email o posta elettronica certificata.
La restante parte del PIN (altri 8 caratteri), la riceverai per posta ordinaria al tuo indirizzo di residenza.
Infine, sappi che al primo utilizzo, il PIN iniziale di 16 caratteri verrà poi sostituito con uno di 8 caratteri, da conservare per i successivi utilizzi.
Trasformare il PIN INPS in dispositivo
Come ti dicevo però, per poter effettuare anche degli ordini dispositivi a livello economico (ad esempio il cambio del conto corrente di accredito della tua pensione), dovrai trasformare il tuo PIN da semplice consultazione in PIN DISPOSITIVO.
Per ottenere il “PIN dispositivo”, devi seguire le istruzioni contenute nella prima schermata della procedura “Converti PIN”.
Per le persone prive, in tutto o in parte, di capacità legale di agire, la richiesta del PIN dispositivo può essere presentata dal tutore o dall’amministratore di sostegno, o dal genitore per i minori.
Nella seconda schermata, una maschera riassume i tuoi dati anagrafici e i tuoi recapiti, contenuti nella banca dati dell’INPS.
Se devi aggiornare i contatti, puoi utilizzare la funzione “modifica contatti utente“.
Dopo la modifica, devi cliccare sulle frecce di “refresh” (accanto al link “modifica contatti utente”) per visualizzare i dati aggiornati.
Per proseguire con la richiesta, devi inserire gli estremi di un tuo documento di riconoscimento in corso di validità, da allegare poi in copia al modulo che la procedura rilascia.
Invio dei documenti
Dopo aver stampato e firmato il modulo, devi riconsegnarlo attraverso uno dei seguenti canali:
- proseguendo con la procedura online “Converti PIN”;
- via fax al contact center, al numero gratuito 800 803 164;
- recandoti personalmente presso una sede Inps.
Se utilizzi la procedura online, scansiona il modulo firmato insieme al documento di riconoscimento e completa la procedura allegando il file tramite l’apposito pulsante.
Il file, contenente sia il modulo che il documento, deve essere della dimensione massima di 1Mb.
Se durante la scansione e la creazione del file sei uscito dalla procedura, puoi riconnetterti e rientrare nella procedura “Converti PIN”, cliccando su “continua” fino ad arrivare alla schermata che elenca le richieste, quindi allega il file che contiene il modulo e il documento di riconoscimento e conferma l’invio.
Al termine delle operazioni di verifica dei tuoi dati da parte dell’INPS, riceverai una email che ti darà conferma della conversione del PIN.
In alternativa alla procedura online, puoi:
- inviare il modulo firmato e la copia del documento via fax al contact center, al numero gratuito 800 803164. I documenti inviati saranno verificati; riceverai quindi una email che ti darà conferma della conversione del PIN;
- recarti presso una sede INPS, per consegnare personalmente il modulo firmato e la copia del documento. L’operatore provvederà a convertire il PIN in “PIN dispositivo”.
Utilizzare un’identità SPID di livello 2 o superiore
Come ti ho accennato, un’altra modalità operativa per accedere alla tua area riservata INPS è quella di utilizzare un’identità SPID.
Ma cos’è un’identità SPID?
Non preoccuparti, non è complicato ottenerla!
Lo SPID è il Sistema Pubblico di Identità Digitale, ossia un servizio che ti permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione con un’unica username e password.
Puoi richiedere la tua identità SPID direttamente online sul sito dell’Agenzia Digitale.
Hai 3 modalità per effettuare il tuo riconoscimento, che sono spiegati molto bene in questi tre video-tutorial.
1. Riconoscimento di persona
2. Riconoscimento via webcam
3. Riconoscimento online
Conclusioni
In questo articolo ti abbiamo spiegato le caratteristiche principali della Cessione del Quinto INPS.
Come avrai capito si tratta di una forma di finanziamento che presenta numerosi vantaggi rispetto ad un prestito tradizionale.
Soprattutto, nel caso scegliessi un intermediario finanziario convenzionato con l’INPS, con tassi agevolati per te.
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Dai un’occhiata anche alla nostra guida completa aggiornata al 2020 sulla Cessione del Quinto!

Cessione del Quinto Findomestic: come funziona
Sei un pensionato, un dipendente pubblico, statale o privato e hai bisogno di un prestito rapido e conveniente come la Cessione del Quinto Findomestic?
Allora sei nel posto giusto, poiché voglio parlarti di questo finanziamento sicuro che necessita di pochi requisiti.
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I requisiti per ottenere il prestito
Findomestic è un istituto di credito italiano, fondato nel 1984 a Firenze e specializzato nel credito al consumo, ovvero nel credito alle famiglie destinato all’acquisto di beni o servizi per uso privato.
Dal 2011 fa parte del Gruppo BNP Paribas, essendo stato acquisito al 100% da BNP Personal Finance. Attualmente, Findomestic si distingue per la convenienza delle sue proposte e per l’elasticità dei prestiti e delle soluzioni dedicate alle famiglie.
Ecco di seguito i requisiti fondamentali per accedere alla Cessione del Quinto Findomestic:
- avere un contratto a tempo indeterminato;
- essere un dipendente pubblico o privato;
- i dipendenti privati devono prestare servizio per una società con almeno 16 dipendenti (le cooperative, invece, devono contare almeno 200 dipendenti);
- i dipendenti privati devono prestare servizio per una società con ragione sociale SPA, SRL, SCARL, oppure Fondazioni, Enti o Onlus.
Al momento della presentazione della richiesta utile ad accedere al finanziamento dovrai presentare i seguenti documenti:
- busta paga e modello CUD;
- copia fronte/retro del codice fiscale;
- copia fronte/retro della carta di identità.
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Quali sono le caratteristiche della Cessione del Quinto Findomestic?
Ecco di seguito tutte le caratteristiche del finanziamento:
- rata fissa pari a un quinto dello stipendio percepito netto, versata direttamente dall’azienda/ente di appartenenza;
- opportunità di richiedere ed ottenere importi di una certa consistenza, grazie al rimborso fissato in 10 anni (120 rate);
- Nessuna garanzia aggiuntiva oltre al contratto di lavoro (a tempo indeterminato) e alla copertura assicurativa obbligatoria;
- non occorre la firma del coniuge;
- non sono previste commissioni di intermediazione e di gestione della pratica;
- il richiedente non deve pagare nessuna imposta di bollo per le comunicazioni periodiche;
- la durata della Cessione del Quinto può variare da 6 a 120 mesi in funzione del progetto da realizzare;
- il TAEG massimo applicato alle offerte finanziarie Findomestic è pari al 17,16%.
È possibile richiedere un preventivo Findomestic online?
Certamente, puoi effettuare una richiesta di Cessione del Quinto direttamente sul sito ufficiale di Findomestic e scoprire le offerte in corso di validità riportate sullo stesso.
Come vengono versate le rate per il rimborso del prestito?
I versamenti destinati al rimborso della Cessione del Quinto vengono effettuati direttamente dall’azienda o dall’ente presso il quale sei impiegato o che versa la tua pensione: pertanto, si tratta di una trattenuta diretta che potrai verificare ogni volta che vorrai, presente anche sulla busta paga e sul cedolino della pensione.
I versamenti sono automatizzati per evitare di dover effettuare i pagamenti di persona presso gli sportelli bancari o postali.
Se sei interessato a saperne di più, dai un’ occhiata a quest’altro articolo!
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È possibile richiedere la Cessione del Quinto Findomestic in presenza di un altro finanziamento?
Se hai già un altro finanziamento in corso, puoi comunque inoltrare una richiesta di Cessione del Quinto a Findomestic Banca.
Puoi estinguere la vecchia Cessione del Quinto o altri finanziamenti e ridiscutere il nuovo prestito approfittando di un’offerta o di un tasso d’interesse rimodulato e più basso che in precedenza.
Ricorda che le rate e il tasso d’interesse globale legati alla Cessione del Quinto Findomestic restano identici per tutta la durata dell’operazione e includono tutti gli oneri finanziari, inclusa la polizza assicurativa rischio vita/impiego obbligatoria per legge.
Conclusioni
Findomestic è un istituto di credito che viene incontro al risparmiatore abbattendo le spese extra e fornendo una soluzione comoda e conveniente.
La Cessione del Quinto Findomestic può essere richiesta per ottenere la liquidità necessaria all’acquisto di un’auto, per effettuare lavori di manutenzione di un immobile, per acquistare un impianto fotovoltaico o per tanti altri motivi.
Le richieste di finanziamento possono essere inoltrate anche online, senza compilare alcun documento cartaceo.
La convenienza del prestito con Cessione del Quinto Findomestic sta soprattutto nell’assenza di commissioni e spese di istruttoria; inoltre, può essere richiesto anche da chi ha altri prestiti in corso o in passato ha avuto problemi finanziari.
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Rifiuto della Cessione del Quinto: motivi principali
Vuoi sapere quali sono i motivi più ricorrenti di rifiuto della Cessione del Quinto?
Hai paura che la tua domanda di finanziamento venga respinta?
Vediamo insieme i motivi per cui la Cessione del Quinto può venire rifiutata!
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Rifiuto Cessione del Quinto: pensionati
Purtroppo, la Cessione del Quinto è un finanziamento la cui accettazione dipende da numerosi fattori.
Oltre ai dipendenti, anche i pensionati possono vedersi rifiutata la richiesta di Cessione del Quinto.
I motivi?
Eccoli elencati di seguito:
- il reddito minimo è insufficiente: l’INPS ha disposto che, decurtato l’importo della rata, al pensionato debbano rimanere almeno 504 euro al mese. Pertanto, sono esclusi dal finanziamento coloro che percepiscono la pensione minima;
- l’età anagrafica del richiedente: come disposto dalla normativa vigente, la Cessione del Quinto deve terminare entro il compimento dell’85esimo anno d’età;
- lo stato di salute del pensionato: ebbene sì, conta anche questo. Le compagnie assicurative tendono a valutare negativamente le richieste di coloro che sono affetti da patologie gravi o degenerative. In questo caso sarà importante tener conto anche del costo della polizza, in grado di far levitare le spese del richiedente.
- la categoria di pensione. Possono effettuare richiesta soltanto coloro che appartengono alle categorie VO (vecchiaia lavoratori dipendenti) e SO (superstiti lavoratori dipendenti);
- residenza fuori dall’Italia.
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Rifiuto Cessione del Quinto: dipendenti.
Ecco di seguito i motivi principali che possono portare al rifiuto della cessione del quinto per un dipendente:
- il più frequente riguarda la valutazione contraria offerta dalla compagnia assicurativa. Questa può dipendere da molti elementi, quali il bilancio negativo dell’azienda, un aumento della spesa, il patrimonio in passivo, una scarsa stabilità dei contratti dei dipendenti, etc;
- assunzione troppo recente. Un dipendente assunto da poco può vedersi rifiutata la domanda di Cessione del Quinto. In questo caso, le garanzie economiche offerte non risultano sufficienti per ottenere la liquidità richiesta e il motivo principale sta nell’aver maturato un TFR poco sostanzioso;
- l’azienda è troppo piccola. In genere, le compagnie assicurative valutano negativamente le imprese con meno di 16 dipendenti;
- il pensionamento è imminente. Nel caso dei dipendenti privati, le compagnie assicurative considerano quanto è vicino il momento del pensionamento;
- lo stato di salute del lavoratore;
- la volontà del datore di lavoro. Quest’ultimo può rifiutare la Cessione del Quinto, nonostante richiederla sia un diritto del dipendente. In questo caso, più che di rifiuto si tratta della mancata disponibilità a concedere un prestito tramite busta paga. Non esistono molte alternative praticabili, se non tentare un dialogo con l’azienda;
- la società per cui si lavora è stata costituita solo di recente. È necessario che l’azienda presso cui si presta servizio sia stata costituita almeno 24 mesi prima e che abbia depositato non meno di 2 bilanci;
Altre considerazioni importanti
- la tipologia di contratto. Non hanno diritto alla Cessione del Quinto coloro che hanno un contratto di apprendistato o un contratto part-time verticale;
- il reddito mensile al netto della rata. In sostanza, una volta decurtata la somma trattenuta dall’istituto di credito che ha erogato il prestito, al dipendente deve restare un reddito minimo di sussistenza, che corrisponde a una cifra uguale o superiore a 500 euro mensili;
- rischio di impiego. Prima di accettare o meno una richiesta di Cessione del Quinto, le compagnie assicurative esaminano la stabilità contrattuale dell’azienda in questione. Un rischio troppo elevato può indurre la compagnia a rifiutare la domanda;
- il TFR è insufficiente. Per i dipendenti delle aziende private, il trattamento di fine rapporto rappresenta un aspetto fondamentale per la buona riuscita della pratica. In sede di valutazione della domanda, l’ammontare del TFR viene moltiplicato per un determinato valore (che varia a seconda della tipologia di azienda). Se il moltiplicatore (e quindi l’affidabilità dell’azienda) non è abbastanza elevato, il TFR dovrà essere considerevole e compensare la scarsa fiducia della compagnia assicurativa nell’azienda;
- TFR in fondo pensione aperto. Se il trattamento di fine rapporto non è accantonato in azienda o presso un fondo di categoria, ma in un fondo assicurativo, per la natura di quest’ultimo la pratica potrebbe risultare non ammissibile.
Conclusioni
Come comportarsi dopo aver ottenuto un rifiuto di Cessione del Quinto?
Se ti trovi in questa condizione e non sai a chi rivolgerti, il consiglio è provare ad inoltrare la richiesta a un’altra società.
Molte di queste confrontano i pareri di diverse compagnie assicurative: non è detto, infatti, che dopo una valutazione negativa debba accadere lo stesso anche con le altre!
Per avere maggiori informazioni, leggi quest’altro nostro articolo!
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Rimborso Cessione del Quinto: guida 2020
Non hai ben capito come avviene il rimborso della Cessione del Quinto?
Desideri conoscere gli ultimi aggiornamenti in merito?
Leggi questo approfondimento e ti assicuro che tutti i tuoi dubbi al riguardo svaniranno immediatamente.
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Rimborso cessione del quinto: di cosa si tratta?
Il rimborso della Cessione del Quinto consiste nella restituzione dei costi accessori, assicurativi e di commissione ai quali il richiedente ha diritto in caso di rinnovo o estinzione anticipata del finanziamento.
Al momento del rinnovo o dell’estinzione del finanziamento è importante richiedere il cosiddetto conteggio estintivo all’isituto di credito che ha erogato il prestito.
All’interno di questo documento vengono riportate in dettaglio le seguenti voci:
- il capitale residuo;
- gli interessi non goduti;
- le eventuali quote insolute;
- la penale di estinzione anticipata;
- il netto degli utili al saldo del prestito.
Non sempre, invece, sono riportate le voci che vanno detratte dal totale da rimborsare, ovvero:
- commissioni finanziarie;
- premi assicurativi;
- commissioni accessorie.
Tali commissioni ti spettano di diritto e dovranno essere calcolate in percentuale sul premio non goduto.
In sostanza, qualora il contratto fosse stato stipulato su una base di 100 mesi e tu scegliessi di rinnovarlo al 50esimo mese, avresti diritto ad un rimborso pari al 50% delle commissioni citate poc’anzi.
Per saperne di più dai un’occhiata a quest’altro articolo!
Quando e perché conviene chiedere il rimborso della Cessione del Quinto?
Puoi scegliere di chiedere il rimborso nei seguenti casi:
- se hai estinto il debito prima dei termini indicati nel contratto e sei disposto a pagare la penale di estinzione anticipata (qualora prevista dal contratto), che non può oltrepassare l’1% del capitale restante;
- se desideri rinnovare il prestito che ti è stato concesso (in questo caso, se hai sottoscritto un contratto non superiore a 5 anni, puoi ottenere il rinnovo a patto che il nuovo finanziamento abbia una durata pari a 10 anni;
- invece, se hai sottoscritto un contratto di durata superiore a 5 anni, puoi ottenere il rinnovo soltanto dopo aver pagato i due quinti del piano di ammortamento).
Insomma, estinguere un prestito prima della sua naturale scadenza è possibile: basta versare quanto dovuto all’istituto di credito e pagare la penale di estinzione anticipata citata in precedenza, fissata dalla banca al momento della firma del contratto.
Ma a cosa serve la penale?
È molto semplice.
Serve a risarcire l’ente che ha concesso il credito dei mancati introiti derivanti dagli interessi maturati sulle rate non ancora versate.
In ogni caso, estinguere un debito in anticipo non è sempre vantaggioso, in quanto, esattamente come accade per i mutui, è il fattore temporale a fare la differenza.
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Come inoltrare la domanda di rimborso?
Una volta conteggiato il rimborso che ti spetta di diritto, dovrai inviare una lettera con esplicita richiesta di rimborso all’istituto bancario o alla società finanziaria che ha erogato il prestito.
La comunicazione dovrà essere spedita tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.
Conserva le ricevute e attendi la risposta della banca.
Dopo aver analizzato la richiesta, l’ente che ha erogato il prestito effettuerà una delle seguenti comunicazioni, a seconda del singolo caso:
- accoglierà la richiesta e provvederà ad erogare quanto dovuto;
- comunicherà che nulla è dovuto al richiedente;
- inviterà il richiedente a rivolgersi all’intermediario che ha seguito l’iter di richiesta;
- proporrà la restituzione delle sole commissioni accessorie.
Qualora la domanda non dovesse essere accolta in toto, potrai scegliere se procedere inoltrando ricorso all’arbitrato bancario.
Una volta scaricato il modulo, dovrai seguire in maniera dettagliata tutte le istruzioni per la compilazione presenti sul sito ufficiale dell’arbitrato bancario ed effettuare il bonifico di 20 euro.
Dovrai spedire una nuova lettera di rimborso, allegandovi la risposta della banca, la fotocopia del versamento, la copia fronte/retro del documento d’identità e del codice fiscale, sempre mezzo raccomandata.
Se compilata come si deve e corredata da tutti i documenti indicati, l’arbitrario bancario accoglierà senza problemi la tua richiesta di rimborso, intimando il pagamento della somma all’ente che ha erogato il prestito.
Conclusioni
Talvolta, davanti a una richiesta di rimborso, è possibile che gli istituti di credito facciano orecchie da mercante.
Per fortuna, la Banca d’Italia ha precisato che le banche sono tenute a restituire quanto spetta ad ogni cliente che ha deciso di procedere al rinnovo o all’estinzione anticipata della Cessione del Quinto.
Eppure, soltanto in pochi sono a conoscenza dell’esistenza di un rimborso.
Proprio per questo motivo, spesso accade che le banche trattengano, in maniera poco corretta e trasparente, il denaro che spetta al cliente, senza effettuare alcuna comunicazione al riguardo.
Richiedere il rimborso è un tuo diritto!
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Dai un’occhiata anche alla nostra guida completa aggiornata al 2020 sulla Cessione del Quinto!

Cessione del Quinto dello stipendio: guida 2020
Hai bisogno di un prestito e vorresti saperne di più sulla Cessione del Quinto dello stipendio?
Bene, perché ho proprio intenzione di parlarti di questo prestito personale, che ti può garantire liquidità immediata.
Con la Cessione del Quinto si cede una quota della retribuzione non superiore alla quinta parte dello stipendio stesso (o della pensione).
La Cessione del Quinto va estinta cedendo al massimo la quinta parte del proprio stipendio o della propria pensione.
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Le caratteristiche della Cessione del Quinto
La Cessione del Quinto dello stipendio dispone che ogni rata non superi un quinto (il 20%) della cifra netta che il richiedente percepisce.
Inoltre, la durata massima della rateizzazione è pari a 120 mesi ed il termine della stessa non può superare la fine del rapporto di lavoro.
Fanno eccezione i dipendenti statali e pubblici, che possono scegliere di estinguere il debito traslandolo sulla pensione.
Al momento della stipula del contratto, si dovrà sottoscrivere un’assicurazione rischio vita/impiego a tutela dell’istituto finanziario erogatore in caso di morte o licenziamento del cliente.
Così facendo, l’assicurazione si garantisce la possibilità di intervenire nei limiti del TFR maturato fino a quel momento.
Il TFR, infatti, viene accantonato in un fondo apposito e resta indisponibile per il richiedente fino a quando il finanziamento viene estinto.
Se vuoi approfondire questo tema leggi questo nostra guida completa!
Come si accede alla Cessione del Quinto dello stipendio?
Se desideri usufruire del finanziamento perché hai necessità di disporre di liquidità immediata, devi rivolgerti a un agente in attività finanziarie oppure ad un mediatore creditizio regolarmente iscritto all’albo istituito dalla Banca d’Italia.
Il compito del mediatore è tutelare gli interessi del cliente rivolgendosi alla banca o alla società di intermediazione alla quale è stata inoltrata la richiesta.
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Chi può accedere al prestito?
Nel DPR 180/50 è riportata una lista di categorie che possono accedere a questo finanziamento.
Infatti ne possono usufruire:
- pensionati di tutti gli enti previdenziali appartenenti alle categorie VO (vecchiaia lavoratori dipendenti) e SO (superstiti lavoratori dipendenti);
- i dipendenti statali e parastatali;
- i dipendenti privati assunti con un contratto a tempo indeterminato.
Nel caso dei dipendenti privati, l’istituto di credito valuta tutte le garanzie offerte dal richiedente e dall’azienda per cui presta servizio.
L’azienda viene valutata sulla base di alcuni fattori fondamentali:
- il capitale;
- la stabilità dei contratti dei dipendenti;
- quanto personale è stato assunto (deve avere almeno 16 dipendenti);
- la ragione sociale (le compagnie assicurative preferiscono SPA e società cooperative).
Come avviene la Cessione del Quinto dello stipendio?
Il finanziamento in essere avviene mediante la trattenuta della rata dalla busta paga del richiedente.
In sostanza, è il datore di lavoro a versare la rata trattenendo l’importo concordato.
Questa caratteristica abbatte i rischi di insolvenza volontaria da parte del debitore.
Richiedere un prestito è un diritto di ogni dipendente, tuttavia il datore di lavoro può rifiutare la proposta.
In caso di mancata accettazione da parte del datore di lavoro, l’unica soluzione resta il dialogo.
Qualora il datore di lavoro dovesse accettare la richiesta di finanziamento, sarà tenuto a trattenere la quota mensile e a versarla all’ente creditizio.
Nel caso in cui la persona finanziata non percepisca più lo stipendio, il datore di lavoro può interrompere il pagamento della cifra concordata.
Questo accade perché non ne è in alcun modo responsabile.
Tra i possibili motivi troviamo:
- licenziamento;
- dimissioni;
- aspettativa.
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È obbligatoria l’assicurazione?
Il DPR 180/50 prevede l’obbligo di stipulare una copertura assicurativa che tuteli l’istituto di credito o l’intermediario finanziario erogatore in caso di licenziamento o morte del destinatario del prestito personale.
Quindi sono le compagnie assicurative a stabilire quanto rischiosa possa essere ogni pratica, in base alla retribuzione del richiedente e alla solidità dell’azienda per cui lavora.
Ma perché i dipendenti pubblici e quelli statali riescono ad accedere a questo finanziamento più facilmente di altre categorie lavorative?
Il motivo è molto semplice: costituiscono un rischio molto più limitato per le banche e le compagnie assicurative.
Nel caso dei pensionati, invece, esiste soltanto l’obbligo di stipulare una polizza rischio vita che, in caso di morte del richiedente, estingue il debito contratto attraverso l’assicurazione.
Conclusioni
La Cessione del Quinto dello stipendio presenta molti vantaggi perché, rispetto ad altri finanziamenti, è più facile da ottenere.
Inoltre possiede requisiti e caratteristiche che la rendono più accessibile rispetto ad altre tipologie di prestito.
Se appartieni a una delle categorie indicate in precedenza e ti occorre liquidità immediata, la Cessione del Quinto potrebbe fare al caso tuo.
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Dai un’occhiata anche alla nostra guida completa aggiornata al 2020 sulla Cessione del Quinto!

Rinnovo della Cessione del Quinto: guida 2020
Sei alla ricerca di informazioni chiare e dettagliate circa il rinnovo della Cessione del Quinto?
Scorri questo post e scopri come va effettuata la richiesta e quali sono i requisiti necessari.
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Cos’è il rinnovo della Cessione del Quinto?
Rinnovare il prestito e permettere all’istituto di credito di continuare a prelevare le rate pattuite dalla propria busta paga o dalla pensione non è difficile, ma è una pratica che necessita di alcuni requisiti fondamentali.
In sostanza, il rinnovo consiste nella rinegoziazione del prestito ottenuto in precedenza, estinguendolo per far spazio ad un nuovo finanziamento.
Il motivo per cui effettuare una richiesta del genere?
Per ottenere nuova liquidità disponibile in caso di spese ingenti o sopraggiunte difficoltà.
Quali sono i casi in cui è possibile rinnovarla?
La normativa che regola questa particolare pratica è sufficientemente chiara e non lascia spazio a dubbi o interpretazioni.
Infatti, sulla base di quanto stabilito dall’articolo 39 della Legge 180/ 1950, esiste la possibilità di rinegoziare il precedente accordo una volta rimborsato il 40% del vecchio debito.
In sostanza, se hai firmato un contratto della durata di 120 mesi, potrai richiederne il rinnovo a partire dal 48esimo mese (ovvero trascorsi 4 anni).
Tuttavia, se hai firmato un prestito di durata inferiore o uguale a 5 anni, potrai rinnovare e ridiscutere la Cessione del Quinto prim’ancora di aver versato all’ente creditizio il 40% della somma pattuita, a patto che il nuovo contratto abbia una durata di almeno 10 anni, ovvero 120 mesi.
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Chi può richiedere il rinnovo della Cessione del Quinto?
Possono effettuarne richiesta tutti coloro che hanno un prestito in corso e che appartengono alle seguenti categorie:
- dipendenti privati, pubblici e statali;
- pensionati INPDAP;
- pensionati INPS.
I lavoratori e i pensionati che fanno parte delle categorie appena indicate possono richiedere e rinegoziare un nuovo finanziamento: qualora la richiesta fosse accolta, allora parte dell’importo ottenuto verrà destinato all’estinzione del debito precedente, mentre la parte restante costituirà la liquidità aggiuntiva a disposizione del richiedente.
Dai un’occhiata a quest’altro nostro articolo se vuoi saperne di più!
Conviene davvero rinnovare la Cessione del Quinto?
La convenienza offerta dal rinnovo della Cessione del Quinto è un aspetto da valutare con molta attenzione.
Infatti, non tutte le spese legate al prestito rientrano nel cosiddetto conteggio estintivo (spese di intermediazione, spese di istruttoria e interessi).
Tra queste recupererai soltanto gli interessi sulle rate non ancora versate; al contrario, i costi rimanenti saranno a tuo carico.
L’altro aspetto che merita attenzione è quello relativo all’assicurazione, sebbene in tal caso sarà possibile richiedere la restituzione del premio assicurativo non goduto.
La scelta di un nuovo prestito va presa in seguito a un’attenta analisi dei costi.
Soltanto in questo modo saprai se è l’operazione è davvero conveniente.
Poniamo un esempio concreto:
Abbiamo una Cessione del Quinto costituita da rate mensili da 200 euro ciascuna e un residuo di 30 rate: tolti i costi non goduti e quindi restituiti al cliente, il conteggio estintivo ammonta a 4.500 euro.
Pertanto, procedendo con il rinnovo della Cessione del Quinto e quindi con la nuova operazione, caratterizzata da una cifra erogata pari a 10 mila euro, la liquidità ottenuta ammonterebbe a 5.500 euro.
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I vantaggi
Il rinnovo della Cessione del Quinto garantisce due vantaggi fondamentali, così riassumibili:
- il primo corrisponde a un tasso d’interesse più basso rispetto al prestito in corso. Ovviamente, questo aspetto è legato soprattutto al periodo storico durante il quale viene stipulato il finanziamento e all’andamento dei tassi d’interesse. Ciò vuol dire che chi ha intenzione di ottenere un nuovo finanziamento con tassi d’interesse più bassi, dovrà attendere un momento propizio per inoltrare la richiesta e ridiscutere l’accordo;
- l’altro vantaggio riguarda la possibilità di ottenere ulteriore liquidità, evitando di aggravare la propria situazione debitoria in termini di rate e di importo complessivo da versare. Non dimentichiamo, infatti, che la rinegoziazione del prestito fa in modo che le vecchie rate vengano sostituite con quelle nuove, in quanto le precedenti vengono azzerate trattenendo una parte della somma versata al richiedente.
Conclusioni
Se hai deciso di rinnovare la Cessione del Quinto, prima di rinegoziare i termini del nuovo contratto, ricorda di controllare l’andamento degli interessi, facendo riferimento al TAEG.
Cerca di individuare le differenze tra i due prestiti, per capire se stai effettuando o meno un’operazione conveniente.
Considerato che spesso i nuovi contratti prevedono un allungamento della durata del piano di ammortamento, sarà opportuno compensare questo aspetto con costi complessivi minori.
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Dopo quanto si può ottenere la Cessione del Quinto?
Hai una certa urgenza di liquidità e ti stai chiedendo dopo quanto si può ottenere la Cessione del Quinto?
Mettiamo caso che finalmente hai un lavoro stabile che ti ha consentito di fissare alcuni obiettivi, come comprare un’auto nuova o ristrutturare la casa.
Per qualche motivo, però, ti rendi conto di avere bisogno in tempi brevi di liquidità?
Sei nel posto giusto!
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Quando si parla di prestiti, moltissime persone rinunciano poiché convinti che i tempi di erogazione siano troppo lunghi.
Ma siamo così sicuri che lo stesso discorso valga anche per questo tipo di finanziamento?
In effetti no, perché potrai ottenere la Cessione del Quinto in due o al massimo tre settimane.
Vediamo come e perché.
Dopo quanto si può ottenere la Cessione del Quinto?
La Cessione del Quinto è disciplinata dal DPR 180/50, che dispone tempi di istruttoria precisi.
L’iter prende inizio in seguito alla presentazione della relativa domanda, alla quale fa seguito un incontro tra il cliente e il consulente creditizio dell’istituto finanziario.
Ecco, descritte una per una, le tappe che si susseguono:
- telefonata per fissare l’appuntamento con il mediatore;
- incontro tra il richiedente e il consulente creditizio;
- consegna dei documenti necessari per procedere alla valutazione del prestito;
- ricezione da parte della banca della certificazione di stipendio concessa dall’ente o dall’azienda presso cui il richiedente è impiegato;
- presentazione del preventivo;
- firma del contratto;
- firma delle polizze rischio vita/impiego;
- notifica dei termini del contratto al datore di lavoro;
- ricezione dell’atto di benestare;
- erogazione della somma concordata.
Le tappe previste sono sempre identiche, sebbene esistano alcune varianti in grado di influenzarne accettazione e percorso, causando uno slittamento dei tempi.
Gli ostacoli più frequenti riguardano l’eventuale veto del datore di lavoro o problemi di natura pratica, come l’incompletezza dei documenti forniti dal richiedente.
Come prima cosa, dovrai fornire all’istituto bancario una serie di documenti:
- l’ultima busta paga;
- la Certificazione Unica o CUD;
- copia fronte/retro del documento di identità;
- copia fronte/retro del codice fiscale;
- permesso di soggiorno;
- eventualmente l’estratto conto del Fondo Pensionistico Integrativo.
Successivamente la banca verificherà i requisiti minimi imposti dalla legge e dall’ente creditizio e, se la risposta è positiva, viene formulato il preventivo.
Se il cliente accetta la proposta della banca, la domanda viene inviata all’ufficio preposto.
A questo punto, se l’ufficio non individua alcuna anomalia e non richiede approfondimenti, la richiesta viene accettata in un giorno o due.
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Gli ultimi passaggi
Quando l’ufficio preposto avrà accettato la richiesta e disposto il finanziamento, il cliente potrà firmare il contratto.
Dalla firma all’emissione della polizza passeranno circa 48 ore.
Può essere che il richiedente abbia bisogno di liquidità prima della normale scadenza delle operazioni.
In questo caso potrai contattare il tuo consulente e richiedergli un anticipo.
Se accordato, l’acconto verrà versato al cliente nel giro di pochi giorni.
Il datore di lavoro, invece, verrà informato della conclusione positiva della procedura tramite raccomandata o PEC (posta elettronica certificata).
Inoltre riceverà anche la sollecitazione a consegnare il Benestare, documento con cui l’azienda dichiara di essere pronta a trattenere le rate utili all’estinzione del prestito dalla busta paga del dipendente.
Per saperne di più leggi questo articolo!
È possibile velocizzare ulteriormente la pratica?
Come abbiamo visto, la Cessione del Quinto si ottiene nel giro di due o tre settimane.
Questo è quanto previsto dalla procedura standard.
Ma esiste un modo per velocizzare ulteriormente l’iter di approvazione?
Nel caso dei dipendenti pubblici la pratica è più semplice, in quanto ad occuparsene è l’Ufficio Risorse Umane, abituato a gestire questo tipo di richieste, al contrario di quanto accade nella maggior parte delle realtà private.
In ogni caso, il segreto per rendere più scorrevole l’istruttoria è richiedere immediatamente la certificazione dello stipendio, senza perdere tempo.
L’altro consiglio importante è fornire una documentazione il più possibile completa e leggibile, rendendosi disponibili a reperire tutte le eventuali integrazioni richieste.
Conclusioni – dopo quanto si può ottenere la Cessione del Quinto?
La Cessione del Quinto consta di un iter semplice e veloce.
Ogni consulente con le giuste competenze ti richiamerà entro pochi giorni dal primo appuntamento, fornendoti tutte le indicazioni utili a snellire il più possibile la pratica.
Non fidarti di chi promette acconti in due giorni o che impiega troppo a valutare i requisiti: i tempi necessari sono quelli indicati in precedenza!
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Cessione del Quinto [Guida completa 2020]
Hai bisogno di liquidità e non sai molto riguardo la Cessione del Quinto?
Può essere la soluzione che fa per te!
La Cessione del Quinto dello stipendio o della pensione è infatti uno dei metodi migliori per ottenere la liquidità di cui hai bisogno.
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Ma di cosa si tratta?
Di una tipologia di prestito da estinguersi attraverso la cessione di quote dello stipendio o della pensione pari a un quinto dell’ammontare degli stessi
Sei pronto a saperne di più?
Andiamo!
Cos’è la Cessione del Quinto?
Questa forma di prestito venne introdotta nel secondo dopoguerra, con il DPR numero 180 del 5 gennaio 1950.
Ha caratteristiche ben precise, evidenti già a partire dal nome stesso del finanziamento.
L’espressione Cessione del Quinto, infatti, deriva dalla regola che l’importo massimo delle rate di rimborso non deve superare un quinto del valore (il 20%) dello stipendio o dell’assegno pensionistico, al netto delle ritenute.
Inoltre, il finanziamento non può durare più di 120 mesi (10 anni).
La sua durata minima, invece, generalmente non è inferiore ai 24 mesi (2 anni).
In ogni caso, il termine del prestito non può oltrepassare la fine del rapporto lavorativo.
L’unica eccezione sono i dipendenti pubblici, in quanto essi possono scegliere di traslare il debito sulla pensione.
Anche i pensionati hanno il diritto di accedere al finanziamento, a patto che non abbiano superato gli 85 anni d’età al termine del finanziamento.
Alcuni istituti di credito hanno alzato il limite a 90 o a 95 anni, chiedendo come ulteriore garanzia il fondo previdenziale INPDAP.
Garanzie assicurative
Le banche che erogano il prestito fanno ricorso a diversi istituti a garanzia della restituzione del denaro erogato.
Uno di questi è la polizza rischio vita, obbligatoria per legge e destinata a tutelare la banca evitando che questa, in caso di morte del cliente, sia costretta a rifarsi sugli eredi di quest’ultimo.
Nel caso della polizza rischio impiego, invece, l’assicurazione interviene nei soli limiti del TFR maturato fino a quel momento.
Questa somma, accantonata in un apposito fondo dall’azienda, resta indisponibile finché il finanziamento è attivo.
Una delle caratteristiche più interessanti della Cessione del Quinto sta nel mancato obbligo di dover indicare la finalità del denaro richiesto.
Ciò vuol dire che potrai utilizzare i soldi nella maniera che preferisci, senza doverne rendere conto a nessuno.
Potrai quindi spenderli, ad esempio, per:
- un viaggio;
- una ristrutturazione;
- un’auto nuova;
- un altro tipo di necessità.
Quali sono i principali vantaggi offerti dalla Cessione del Quinto?
La Cessione del Quinto è un prestito elastico e adatto a tutti che, rispetto alle altre forme di finanziamento, garantisce i seguenti vantaggi:
- semplicità: come detto in precedenza, la Cessione del Quinto è un prestito non finalizzato. Quindi, al momento della presentazione della richiesta, non è necessario offrire alcuna motivazione circa la necessità di liquidità e la destinazione del finanziamento;
- comodità: non dovrai pagare le rate personalmente. Il rimborso, infatti, avviene attraverso la trattenuta diretta della cifra pattuita nella tua busta paga o sull’assegno della tua pensione;
- durata: questa forma di finanziamento personale può essere estinta in un periodo massimo di 10 anni;
- non chiude le porte a nessuno, nemmeno a coloro che hanno subito pignoramenti, o sono stati oggetto di protesti e disguidi finanziari. Anche coloro che vengono reputati dalle banche cattivi pagatori possono accedere alla Cessione del Quinto. Ogni banca valuterà con attenzione la posizione del richiedente, senza escludere a priori l’erogazione del prestito.
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Le differenze tra cessione del quinto e prestito personale
Nel paragrafo precedente abbiamo definito meglio le caratteristiche principali della Cessione del Quinto, ma quali sono le differenze principali con un prestito personale?
Si tratta di soluzioni piuttosto diverse tra loro, ma entrambe utili a soddisfare un bisogno urgente di liquidità.
Ti consentono, infatti, di avere accesso ad una somma di denaro rimborsabile attraverso la trattenuta di rate mensili
Tuttavia, le due soluzioni sono diverse, sia dal punto di vista dei soggetti che hanno la possibilità di richiederli, che in termini di importo finanziabile.
A priori, non è possibile stabilire quale sia la forma di finanziamento più conveniente.
La soluzione migliore è quella che meglio si adatta alle esigenze del singolo caso.
Destinatari del finanziamento.
La prima differenza tra Cessione del Quinto e Prestito Personale riguarda i destinatari ai quali sono rivolti.
Il secondo tipo di finanziamento può essere richiesto da qualsiasi soggetto in grado di produrre un reddito dimostrabile (compresi i lavoratori autonomi).
La Cessione del Quinto invece è un prestito riservato esclusivamente a:
- pensionati;
- dipendenti (sia privati che pubblici) dotati di un contratto a tempo indeterminato.
Inoltre la Cessione del Quinto viene accordata anche in caso di disguidi bancari, protesti e pignoramenti.
Ciò a differenza del prestito personale, che viene concesso con difficoltà a questa categoria di soggetti.
Infatti nella Cessione de Quinto la garanzia dell’estinzione del debito è data da svariati fattori, quali:
- posto di lavoro a tempo indeterminato;
- TFR maturato
- la pensione.
A tutelare le banche erogatrici interviene anche un’ulteriore garanzia: la polizza assicurativa rischio vita/impiego.
I soggetti anziani, inoltre, difficilmente possono accedere ad un prestito personale (la legge pone il limite a 70 anni).
Nella Cessione del Quinto invece i limiti d’età sono più elevati.
Infatti il prestito va rimborsato entro l’85esimo anno d’età, sebbene alcune banche abbiano deciso di alzare il limite fino a 90 anni.
Denaro ottenibile
Le cifre ottenibili mediante tali forme di finanziamento sono molto variabili.
A fare la differenza è ancora una volta il singolo caso.
Generalmente, la Cessione del Quinto dà diritto a importi più sostanziosi rispetto al Prestito Personale: quest’ultimo difficilmente può superare i 30 mila euro, salvo in presenza di garanzie accessorie o fideiussioni varie.
L’ammontare del finanziamento concesso tramite Cessione del Quinto, invece, varia in base:
- all’entità dello stipendio o della pensione percepiti;
- all’anzianità di servizio;
- al TFR maturato fino a quel momento.
Chi sceglie la Cessione del Quinto può dilazionare le rate in 10 anni.
La legge dice che il periodo di rimborso può variare da 24 a 120 mesi (a seconda dell’ammontare dello stipendio e della somma erogata).
Il prestito personale, invece, in genere va rimborsato in un periodo massimo pari a 84 mesi, ovvero 7 anni.
Garanzie per il debitore
Infine, è bene ricordare che la Cessione del Quinto dispone un limite a tutela del debitore.
Le rate mensili, infatti, non possono oltrepassare la soglia minima di sopravvivenza prevista per Legge.
Tale cifra è pari, nel 2020, a 502 euro, anche qualora il finanziamento dovesse coesistere con un pignoramento stabilito in precedenza.
Questa regola permette alla legge di tutelare il cliente, che per mancanza di lucidità o di una necessità impellente di denaro, potrebbe scegliere un metodo di rimborso in grado di penalizzarlo oltremodo nel lungo periodo, esponendolo a rischi da non sottovalutare.
La Cessione del Quinto offre notevoli tutele al consumatore anche dal punto di vista della privacy.
Il datore di lavoro che trattiene la somma di rimborso non può diffondere alcun dato relativo al dipendente che ha avuto accesso al prestito.
In tal modo, il soggetto richiedente è tutelato da eventuali mancanze di discrezione.
Chi può richiedere la Cessione del Quinto?
La Cessione del Quinto è regolata in modo molto preciso.
Si tratta, infatti, di una tipologia di finanziamento riservata esclusivamente a:
- lavoratori dipendenti che possono contare su un contratto a tempo indeterminato;
- ai pensionati, indipendentemente dall’ente pensionistico al quale sono iscritti.
Sei un lavoratore dipendente o un pensionato?
Perfetto.Se lavori per un’azienda che rientra nelle categorie qui sotto potrai richiedere la Cessione del Quinto:
- statali;
- pubbliche;para-pubbliche;
- aziende private con almeno 16 dipendenti, registrate con le seguenti ragioni sociali: SPA, SRL, SCARL, Fondazioni, Enti, Onlus;
- società cooperative con un minimo di 200 dipendenti.
Tuttavia, c’è possibilità di poter accedere al finanziamento anche lavorando presso un’azienda con ragione sociale SNC o SAS.
In questo caso, il richiedente deve:
- avere la cittadinanza italiana;
- lavorare presso un’azienda con almeno cinque dipendenti assunti a tempo indeterminato;
- aver maturato un TFR minimo pari a 6 mila Euro;
- lavorare nella stessa azienda da almeno cinque anni.
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Documenti necessari per richiedere la Cessione del Quinto
La caratteristica principale della Cessione del Quinto sta nel fatto che si tratta di una tipologia di prestito al consumo non finalizzato.
Questo vuol dire che non richiede alcuna indicazione circa i motivi della richiesta e le finalità del prestito stesso.
Inoltre, come abbiamo visto in precedenza, la rata mensile di rimborso non può superare un quinto del valore dello stipendio mensile o della pensione netti.
Ma quali sono i documenti necessari per richiedere la Cessione del Quinto?
Essi sono:
- carta d’identità;
- codice fiscale;
- certificato di stipendio: va richiesto alla propria amministrazione di appartenenza e contiene informazioni fondamentali, relative alla data di assunzione, alla qualifica lavorativa, all’ammontare e alla composizione della retribuzione lorda e netta, sia mensile che annuale;
- Dichiarazione quota cedibile pensionati: si tratta di un documento nel quale l’ente pensionistico di appartenenza (INPS, INPDAP) indica la porzione massima della pensione percepita mensilmente che può essere impegnata per pagare la rata del finanziamento; tale porzione viene anche detta quota cedibile;
- ultime due buste paga o cedolini della pensione: questi documenti attestano il reddito mensile effettivo percepito dal pensionato o dal dipendente;
Obis M e CU
Oltre ai documenti sopra elencati, dovrai allegare anche il modello Obis M (se sei un pensionato) o la CU (se sei un dipendente).
Questi documenti, oltre ad includere tutte le voci fisse relative alla retribuzione, contengono eventuali impegni finanziari del cliente o pignoramenti che gravano sulla pensione o sulla retribuzione.
Tali informazioni sono molto importanti, poiché la norma della Cessione del Quinto impone precisi limiti alla coesistenza tra pignoramenti e impegni finanziari;
- Obis M: è un documento rilasciato dall’INPS all’inizio dell’anno e in grado di riassumere tutte le informazioni più rilevanti, tra cui l’eventuale aumento annuale della pensione, gli importi mensili netti, gli importi lordi delle quote di gennaio e dell’eventuale tredicesima, le varie detrazioni d’imposta, le quote associative e le ritenute erariali;
- certificazione unica o CU (ex CUD): è una certificazione dei redditi introdotta nel 1998, quando ha sostituito i precedenti modello 101 (per i lavoratori dipendenti) e modello 201 (per i pensionati). Serve a certificare i redditi che derivano da stipendio e pensione nell’arco di un anno solare. Di norma, il modello CU viene rilasciato entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello cui si riferiscono i redditi certificati, oppure 12 giorni dopo la cessazione del rapporto di lavoro, previa richiesta del dipendente.
Garanzie necessarie
Se vuoi richiedere un finanziamento, in generale, devi conoscere le garanzie stabilite da istituti di credito e da altri pomotori finanziari.
Attraverso le garanzie, infatti, è possibile capire bene se questa tipologia di prestito possa davvero soddisfare le proprie necessità ed esigenze.
Magari anche con l’aiuto di un consulente creditizio messo a disposizione dalla banca.
Partiamo subito da un fattore di grande importanza.
La Cessione del quinto è il prestito ideale per tutti coloro che hanno difficoltà a presentare determinate garanzie patrimoniali.
Infatti, questo genere di finanziamento non prevede alcuna necessità di assicurare la solvibilità mediante l’impegno di immobili o beni di valore, in quanto fa affidamento su altri tipi di garanzie.
Quali? È presto detto.
La normativa che regola la Cessione del Quinto ha stabilito che le garanzie richieste debbano essere soddisfatte in maniera semplice, poiché rappresentano al contempo le condizioni fondamentali per essere candidabili al finanziamento stesso e per sottoscrivere il relativo contratto.
Le garanzie obbligatorie
In sostanza, le garanzie richieste includono:
- l’esistenza di una busta paga o di un assegno di pensione almeno 50 euro superiori alla soglia minima di sopravvivenza, stabilita dalla legge nella cifra di 502 euro netti mensili.
- il poter contare su uno stipendio (con contratto di lavoro a tempo indeterminato) o una pensione, sono i due requisiti necessari per ottenere la Cessione del Quinto
- la sottoscrizione di una o due polizze obbligatorie: la Cessione del Quinto prevede la sottoscrizione di due polizze (una sola nel caso dei pensionati), che rappresentano una garanzia a favore dell’istituto erogatore contro il rischio di morte prematura o perdita del lavoro del consumatore. In questo modo, la banca che ha concesso il prestito non sarà costretta a rifarsi sugli eredi del richiedente
- il TFR: l’accordo stipulato tra il lavoratore e l’ente creditizio prevede il recupero della somma residua dalle indennità di fine rapporto, nel caso di licenziamento prima della completa restituzione del prestito. Qualora ciò accadesse, il datore di lavoro sarà tenuto a trattenere il debito restante dal TFR, versandolo all’ente creditore.
Ottenere il trattamento di fine rapporto come garanzia ulteriore è per i finanziatori una tutela non indifferente, al punto tale che la maggior parte delle banche non concede la Cessione del Quinto ai dipendenti il cui TFR è stato destinato ad un fondo di previdenza complementare non escutibile.
Garanzie nell’azienda
Oltre alle garanzie richieste al cliente al momento della discussione dell’accordo, l’istituto di credito e la compagnia assicurativa interpellate sono solite ricercarne anche nell’azienda presso cui il richiedente presta servizio.
Nel caso dei dipendenti privati, infatti, è molto importante che l’azienda di appartenenza dimostri una buona solidità finanziaria.
Una valutazione molto importante riguarda la cosiddetta solvibilità aziendale.
Questo parametro non guarda soltanto al numero di dipendenti assunti e alla ragione sociale dell’azienda.
Dipende soprattutto dal giudizio espresso dalla compagnia assicurativa invitata ad analizzare la richiesta di finanziamento.
Le assicurazioni valutano le aziende con un coefficiente di rischio compreso tra 0 e 6.
Tale valutazione è il risultato dell’analisi di alcuni fattori specifici, quali la quotazione di mercato (eventuale), il bilancio aziendale e la stabilità contrattuale dei dipendenti.
Nella decisione finale intervengono anche elementi secondari come il periodo storico, le dinamiche in atto e la situazione economica generale.
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Quali sono i costi della Cessione del Quinto?
La Cessione del Quinto presenta costi fissi e variabili, questi ultimi stabiliti dall’istituto di credito cui si sceglie di rivolgersi.
Ecco di seguito un riassunto delle spese che intervengono quando si decide di accedere ad un finanziamento tramite Cessione del Quinto:
- importo totale dovuto: si tratta del capitale preso in prestito dalla banca, al quale vanno aggiunti gli interessi e le spese connesse al credito;
- tasso di interesse: è determinato sulla base del TAN, il tasso annuo nominale applicato al finanziamento, e dipende anche dalla durata del piano di ammortamento e dall’ammontare del capitale erogato;
- spese contrattuali: sono indicate nel contratto e non sono legate in alcun modo alla durata del finanziamento, per cui non maturano nel corso del rapporto;
- commissioni dovute all’intermediario creditizio, mandatario dell’accensione del finanziamento: queste commissioni, qualora previste, sono destinate alla copertura degli oneri gravanti sulla mandataria relativa alla fase che precede la stipula del contratto, oppure sulla conclusione anticipata dello stesso;
- sono comprensive dell’informativa precontrattuale, dell’istruttoria della pratica, dell’acquisizione dei certificati e dei documenti, dell’elaborazione dei dati in funzione delle leggi in materia di riciclaggio, usura e trattamento dei dati personali, dei rapporti con la compagnia di assicurazione, dell’archiviazione dei documenti, delle spese di notifica, postali e di registrazione e di ogni altra attività che consente l’erogazione del finanziamento.
Se vuoi farti un’idea sulle cifre di cui si sta parlando, utilizza questo strumento di calcolo per la Cessione del Quinto offerto da noi di FinanziatiOra!
I valori ottenuti con questo strumento sono puramente indicativi.
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Altre spese
Altre spese in cui potresti incorrere sono:
commissioni dovute all’intermediario: questa commissione, se prevista dal contratto, copre gli oneri e i costi relativi alla gestione del finanziamento durante tutta la durata del piano di ammortamento e comprende i costi per le segnalazioni di vigilanza, la gestione dei sinistri, la gestione dell’incasso delle rate e le spese postali;
spese erariali, riferite al costo dell’imposta di bollo/sostitutiva;
costo dell’assicurazione a garanzia del credito, riferito alle spese per la polizza obbligatoria rischio vita/impiego;
spese per il ritardato pagamento: potrebbero essere addebitate al richiedente alcune spese extra, relative agli interventi di recupero legale ed extragiudiziale e agli interessi di mora previsti all’interno del contratto.
La somma di tutte le spese alle quali andrai incontro sono racchiuse in una voce di costo definita TAEG (tasso annuo effettivo globale).
Esso viene espresso in percentuale e calcolato su base annua.
Permette al richiedente di farsi un’idea più precisa dei costi globali delle varie offerte prese in esame.
Estinzione anticipata della Cessione del Quinto
Estinguere un prestito prima della sua naturale scadenza è possibile, a patto che si versi quanto dovuto e venga saldata la penale di estinzione anticipata, fissata al momento della firma del contratto.
Se ti stai chiedendo qual è il motivo dell’esistenza di questa penale, devi sapere che si tratta di una misura utile a risarcire l’istituto di credito (o la società finanziaria) dai mancati introiti derivanti dagli interessi fissati sulle rate non ancora pagate.
Per questo ed altri motivi, non sempre estinguere in anticipo un debito risulta vantaggioso.
Come per i mutui, infatti, è il fattore temporale a fare la differenza.
La penale, qualora prevista dal contratto, non può superare l’1% dell’importo residuo.
Inoltre, se deciderai di estinguere un prestito ottenuto attraverso Cessione del Quinto prima della sua scadenza naturale, perderai l’imposta di bollo e le spese di istruttoria.
Al contrario, possono essere recuperate, almeno in parte, le commissioni bancarie, qualora ciò sia previsto dal contratto.
Per quanto riguarda l’assicurazione rischio vita/impiego, invece, questa viene pagata interamente all’inizio del finanziamento: la legge, tuttavia, dispone che al momento dell’estinzione del contratto debba essere rimborsata al richiedente la cifra corrispondente al premio non goduto.
In alcuni casi, la richiesta di rimborso dovrà essere avanzata in maniera esplicita, seguendo un iter ben preciso, che prevede la formulazione e l’invio di una domanda alla banca e, in caso si renda necessario, di un ricorso all’arbitrato bancario finanziario.
Rinnovo della Cessione del Quinto
Dopo aver estinto un debito contratto in precedenza, la legge dispone la possibilità di ottenere il rinnovo del prestito mediante Cessione del Quinto, ma soltanto a precise condizioni.
I casi previsti sono due: possono farlo coloro che hanno sottoscritto un contratto di Cessione del Quinto di durata non superiore a cinque anni (in questo caso il nuovo prestito dovrà avere una durata pari a dieci anni) e coloro che, nel caso abbiano sottoscritto un finanziamento di durata superiore a cinque anni, abbiano già provveduto a pagare almeno i due quinti del piano di ammortamento.
Il rinnovo del prestito, pertanto, impone l’estinzione anticipata del vecchio contratto e la ridiscussione dei termini del nuovo accordo.
Può essere utile estinguere un vecchio accordo in favore di uno nuovo nel caso i tassi di interesse fissi siano più bassi che in passato.
Naturalmente, per avere la certezza di aver preso la decisione corretta e più conveniente, sarà opportuno chiedere consiglio ad un mediatore creditizio con buona esperienza, in grado di indicare la soluzione migliore al cliente, anche in relazione all’eventuale penale e ai costi di un nuovo piano.
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Delega di pagamento
Esiste una tipologia di prestito personale simile alla Cessione del Quinto.
Si tratta del prestito con delega, detto anche doppio quinto, una forma di finanziamento che consente, a coloro che sono già titolari di un contratto di Cessione del Quinto, di incrementare la rata di restituzione di un ulteriore quinto.
Cosa vuol dire? In poche parole, la rata della Cessione del Quinto, fissata dalla legge al 20% dell’importo netto dello stipendio o della pensione percepiti, può raggiungere il 40%.
Questo tipo di finanziamento può essere richiesto anche da coloro che in passato hanno subito pignoramenti e protesti o hanno beneficiato di altri prestiti personali (anche in corso).
Esattamente come avviene per la Cessione del Quinto, il doppio quinto prevede una rata costante per tutta la durata del finanziamento.
Ciò avviene perché il prestito con delega offre la possibilità a chi vanta un credito di cederlo a terzi, a titolo gratuito o oneroso, anche senza il consenso del debitore.
Questo finanziamento è dedicato esclusivamente ai lavoratori dipendenti muniti di un contratto a tempo indeterminato.
Come avviene per la Cessione del Quinto, chi ha un prestito con delega in corso può decidere di rinnovarlo in anticipo.
In tal caso, la legge dispone che vengano prima recuperati gli interessi non maturati e poi si proceda con la ridiscussione dell’accordo.
La banca provvederà a fornire il conto di estinzione anticipata del finanziamento in corso e a liquidare la controparte attraverso un bonifico o un assegno.
Il doppio Quinto
Il doppio quinto garantisce alcuni vantaggi: innanzitutto, consente di richiedere una somma aggiuntiva pur avendo già richiesto un prestito attraverso Cessione del Quinto.
Permette, quindi, di ottenere una maggiore liquidità rispetto ad altre forme di prestito.
Inoltre, la delega del pagamento può essere erogata presso gli sportelli bancari mediante assegno o bonifico e può coesistere con ulteriori trattenute sullo stipendio, a patto che la somma complessiva di tutte le trattenute non superi il 50% dello stipendio netto del cliente.
Infine, sempre come avviene per la Cessione del Quinto, questa forma di finanziamento può essere rinegoziata in anticipo, recuperando gli interessi non maturati.
Rinnovo della Cessione del Quinto
La rinegoziazione della Cessione del Quinto è una formula capace di garantire alcuni vantaggi a chi la richiede.
Per questo motivo, si tratta di una soluzione sempre più praticata, soprattutto da chi necessita di nuova liquidità.
Ma in pratica, cosa vuol dire?
Semplicemente, il rinnovo consiste nel rinegoziare i termini del contratto del prestito in corso, estinguendolo a favore di un nuovo finanziamento, in modo da poter disporre di una nuova somma di denaro utilizzabile per qualsivoglia motivo.
Ma è sempre possibile richiedere il rinnovo o si rendono necessarie alcune condizioni particolari?
Condizioni particolari
Come accennato in precedenza, è possibile rinnovare la Cessione del Quinto qualora siano trascorsi almeno due quinti del periodo complessivo durante il quale deve avvenire il rimborso (ad esempio, se hai firmato un contratto di 120 rate, devi averne saldate almeno 48).
Nel caso in cui la durata del finanziamento sia inferiore a cinque anni, invece, è possibile richiedere il rinnovo in qualsiasi momento.
Tuttavia, il nuovo prestito non potrà avere una durata inferiore a dieci anni.
Ma rinnovare la Cessione del Quinto conviene davvero?
Questa eventualità è da valutare molto attentamente, affidandosi ai consigli di un esperto.
La convenienza economica nel rinnovo della Cessione del Quinto sta nella possibilità di approfittare di un deciso ribasso degli interessi fissi sulle rate.
Tuttavia, non tutti i costi legati al vecchio finanziamento rientrano nel conteggio estintivo e, oltre a questi, interviene anche la penale di estinzione anticipata (pari all’1% del totale da restituire), richiesta dalla maggior parte degli istituti di credito allo scopo di compensare la perdita degli interessi sulle rate.
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Ti è stato utile questo articolo sulla Cessione del Quinto?
Se vuoi approfondire invece la conoscenza del Prestito Personale vai al nostro articolo.

Simulazione della Cessione del Quinto aggiornata 2020
La simulazione della Cessione del Quinto è un’operazione che può aiutarti a conoscere in anticipo:
- l’ammontare della cifra netta erogabile;
- i costi del finanziamento;
- l’importo delle rate da pagare.
Bisogna premettere che i calcoli ed i risultati ottenuti potrebbero essere diversi da quelli realmente offerti dall’istituto di credito interpellato.
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Quindi l’utilità di fare una simulazione sta nel fatto di capire meglio come funziona lo strumento e a che costi si potrebbe andare incontro.
Se vuoi farti un’idea di che cifre si parli puoi usare questo strumento per il calcolo della Cessione del Quinto che noi di FinanziatiOra ti mettiamo a disposizione!
Ecco come procedere nel caso tu sia un dipendente statale, pubblico o privato.
La formula corretta per la simulazione della Cessione del Quinto
Sei un dipendente pubblico o privato e desideri conoscere i dettagli del finanziamento che stai per richiedere?
Bene, allora ti dico subito che è fondamentale la conoscenza di determinati dati presenti nella tua busta paga.
Infatti, tali informazioni sono necessarie per individuare lo stipendio netto percepito mensilmente.
Quindi sarà proprio da quella cifra che partiremo per effettuare la nostra simulazione.
Individua la paga oraria ed effettua il conteggio preciso delle ore di lavoro che svolgi ogni mese, senza contare extra e straordinari.
Ora, moltiplica fra loro i due valori ottenuti e moltiplica quanto ottenuto per il numero delle mensilità percepite nell’arco di un anno, che sono tredici o quattordici, a seconda del tuo contratto di lavoro.
Una volta ottenuta la cifra finale, questa dovrà essere divisa per dodici, ovvero per il numero dei mesi durante i quali pagherai la rata fissata dalla banca.
Fatto ciò, per conoscere l’importo esatto delle rate che verranno sottratte al tuo stipendio, devi dividere per cinque lo stipendio netto percepito.
In questo modo, conoscerai l’ammontare delle rate di cui si compone il finanziamento.
Un esempio pratico che ti aiuti a capire meglio quanto appena indicato?
Mettiamo caso che il tuo stipendio netto sia pari a 1360 Euro mensili.
- 1360 x 14 (le mensilità percepite in un anno) = 19040 Euro;
- 19040 / 12 = 1586 Euro;
- 1586 / 5 = 317 Euro (la rata massima che dovrai versare all’istituto erogatore).
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E i dipendenti statali come devono effettuare la simulazione della Cessione del Quinto?
Sei un dipendente statale e vuoi conoscere l’ammontare delle rate destinate ad estinguere il debito che hai contratto?
Farlo è molto semplice, in quanto basta dividere la retribuzione netta percepita in cinque parti.
Se all’interno della busta paga viene riportata soltanto la retribuzione lorda, ti basterà procedere rimuovendo le varie ritenute, ovvero le addizionali regionali e/o comunali, quella fiscale e infine quelle assistenziali e previdenziali.
Ottenuto l’importo finale, potrai finalmente procedere con la divisione della retribuzione netta in quinti.
Per ottenere informazioni più dettagliate sull’argomento leggi questo altro articolo!
La parte finale della simulazione: il montante e il netto erogato al cliente
A questo punto, sarà opportuno considerare un dato fondamentale, ovvero gli interessi a favore dell’istituto di credito che ha concesso il prestito.
Se desideri effettuare una simulazione della Cessione del Quinto, indipendentemente che tu sia un dipendente statale, pubblico o privato, devi assolutamente informarti circa gli interessi che gravano sul prestito.
Se gli interessi, le spese accessorie e la percentuale dovuta alla compagnia assicurativa per la stipula della polizza saranno corretti, allora il risultato finale sarà molto vicino a quello reale che troverai nel preventivo della banca o dell’ente finanziario interpellati.
Ma come si ottengono il montante e l’importo netto erogato al richiedente? È molto semplice.
La rata massima mensile ottenuta in precedenza è pari a 317 Euro.
Per ottenere il montante (la somma da restituire nel corso del tempo all’istituto di credito) basta moltiplicare la rata per il numero totale dei mesi entro i quali si articola il finanziamento.
Se la formula di restituzione del prestito è stata calcolata in 72 mesi (6 anni), devi eseguire questa semplice operazione: 317 x 72 = 22824 Euro.
Ora, per ottenere l’importo netto erogato al cliente al momento del prestito, andranno sottratte al montante tutte le spese extra, l’importo della polizza obbligatoria rischio vita/impiego e gli interessi maturati
- assicurazione 3% (685 Euro);
- spese ulteriori 4% (912 Euro);
- interessi 6,5% (1483 Euro);
- montante 22824 Euro;
- netto erogato al cliente = 19744 Euro.
Conclusioni
La Cessione del Quinto è un finanziamento a tasso fisso che presenta indubbi vantaggi a favore del richiedente.
Simulare la rata, il montante e il netto erogato al cliente non è difficile, ma com’è ovvio in questi casi, tali calcoli possono differire da quanto proposto dalla banca o dall’ente finanziario interpellati.
Dopo esserti fatto un’idea preliminare del tuo finanziamento, ti converrà, quindi, affidarti ai consigli e alle indicazioni di un consulente creditizio con la giusta esperienza.
Insieme troverete senza dubbio la soluzione più adatta a te e alle tue necessità!
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Ti è sembrato interessante questo articolo?
Dai un’occhiata anche alla nostra guida completa aggiornata al 2020 sulla Cessione del Quinto!

Che cosa vuol dire Cessione del Quinto?
Sicuramente ne avrai già sentito parlare, magari cercando informazioni su quali finanziamenti potrebbero fare al caso tuo; ma cosa vuol dire Cessione del Quinto?
In questo articolo si parla proprio di questo!
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Può capitare che nel corso della vita si presentino dei bisogni o degli imprevisti.
Per fare qualche esempio, potrebbero essere necessarie delle ristrutturazioni, potrebbe nascere un figlio o si potrebbe avere qualche problema di salute.
Premesso questo, si potrebbe anche avere un bisogno urgente di liquidità per sistemare il problema, pensando a soluzioni come un finanziamento.
Quindi, in questo articolo, ti spiegheremo che cosa vuol dire Cessione del Quinto, che vantaggi e svantaggi porta e come potrai ottenerla.
Diverse tipologie di finanziamento, quale scegliere?
Qualunque sia il motivo che ti porterà a optare per questa scelta, è indispensabile affidarsi alla soluzione migliore che consenta di ottenere un rimborso equo ed un finanziamento congruo per perseguire il tuo obiettivo.
Hai avuto problemi in passato con gli istituti finanziari ed hai paura che non venga accettata la tua richiesta? Il problema non esiste.
Anche per chi è stato cattivo pagatore, il mercato dà l’opportunità di accedere al finanziamento attraverso lo strumento della Cessione del Quinto.
Cosa vuol dire Cessione del Quinto?
Si tratta di una tipologia di finanziamento che prevede la restituzione del capitale con rate mensili a tasso fisso e pari al 20% dell’importo dello stipendio o della pensione, un quinto appunto.
Possono accedere solo i dipendenti, pubblici o privati, ed i pensionati, ossia coloro che hanno la possibilità di garantire entrate costanti.
Se vuoi approfondire l’argomento leggi questo articolo più dettagliato!
La scelta dell’istituto erogatore
Nella valutazione fra le differenti offerte presenti sul mercato, dovrai prestare attenzione ai costi del finanziamento, ossia valutare le soluzioni sulla base del TAN e del TAEG.
Facendo degli esempi concreti, se aumenti la durata della Cessione del Quinto il TAEG sarà minore a parità di importo.
Se la durata resta la stessa e l’ammontare del prestito è più alto, il TAEG sarà inferiore.
Dovrai calibrare bene questi tre elementi: ammontare del prestito, costi e durata, successivamente potrai procedere con la tua decisione.
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La comodità
A differenza del classico prestito ad personam di cui siamo abituati a parlare, con la cessione del quinto è direttamente il datore di lavoro o l’istituto di previdenza ad occuparsi del rimborso delle rate all’istituto finanziario, attraverso la trattenuta mensile del 20% dello stipendio netto o della pensione.
Primi passi – Che cosa vuol dire Cessione del Quinto?
Sei deciso, vuoi ricorrere a questa forma di finanziamento per far fronte alle tue impreviste esigenze. Come devi procedere?
Devi rivolgerti all’istituto erogatore portando con te diverse informazioni quali l’ultima busta paga o cedolino della pensione, il TFR maturato e l’anzianità lavorativa.
Dovrai attendere il tempo necessario in modo che l’istituto proceda con le verifiche necessarie per avere un quadro complessivo della tua situazione economica e fiscale e che consenta di accettare la tua richiesta. Ovviamente maggiore sarà l’ammontare del tuo TFR, della tua pensione o del tuo stipendio più elevato sarà l’entità del prestito che vedrai erogato.
L’ultimo scoglio è rappresentato dalla tua azienda che dovrà confermare all’ente erogatore la tua richiesta.
Quali sono i vantaggi?
In primis, con la cessione del quinto se hai avuto problemi con i pagamenti delle rate di un altro finanziamento in passato puoi avere la tranquillità di richiedere un prestito e non vedere rigettata la tua richiesta.
Qualora tu sia un lavoratore dipendente (o un pensionato) e non vuoi avere un debito sulle tue spalle per anni e anni, con la cessione del quinto hai la possibilità di onorare il tuo impegno entro un tempo breve, fino ad un massimo di dieci anni.
Hai più finanziamenti e non riesci a tenere tutte le rate sotto controllo?
Nessun pensiero, puoi raggruppare tutte le mensilità dei tuoi debiti in un’unica rata.
In periodi di mercati, finanziari e lavorativi incerti, la cessione del quinto sembra essere la soluzione migliore per garantire serenità.
Il tasso fisso ti preserva dalle fluttuazioni del mercato, inoltre viene data la possibilità di accesso anche a coloro che hanno superato positivamente il periodo di prova dei tre mesi.
E gli svantaggi?
Come in ogni decisione da prendere, occorre mettere sulla bilancia anche gli aspetti negativi dell’operazione fra cui i costi, generalmente più elevati, rispetto alle altre forme di finanziamento.
Graveranno sull’importo netto le spese di istruttoria e assicurative e le commissioni bancarie che non saranno fisse.
Purtroppo in caso di perdita del posto di lavoro, il debito sarà coperto dal TFR e, qualora non risultasse sufficiente, è previsto l’avvio della procedura di recupero del debito residuo nei tuoi confronti.
Al momento dell’accesso al finanziamento ti sarà richiesto di sottoscrivere un’assicurazione rischio impiego o rischio vita che sarà indispensabile qualora tutte le procedure di recupero attuate sinora non siano state sufficienti ad assolvere ai tuoi impegni.
Conclusioni – Che cosa vuol dire Cessione del Quinto?
La Cessione del Quinto è una particolare tipologia di prestito personale prevista dall’ordinamento italiano che ti permette di accedere alle fonti di finanziamento qualora tu abbia particolari esigenze e non abbia avuto un passato immacolato da pagatore, attraverso la trattenuta del quinto del tuo stipendio o della tua pensione.
Se rientri nei casi visti finora, inizia a valutare quale sia l’istituto finanziario più conveniente per poter procedere.
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